Paraschizzi o Rivestimenti da Parete per la Cucina

In questo secondo capitolo dedicato ai rivestimenti della cucina, mi dedico in particolare al paraschizzi e al rivestimento della parete in generale. Quali sono i materiali che si possono utilizzare per il paraschizzi? Quali sono i migliori? Il rivestimento fino a quale altezza va posto? Oggi rispondiamo a queste domande e vediamo anche qualche ispirazione di tendenza che secondo me val e la pena copiare.

I materiali per il paraschizzi e il rivestimento della cucina

Nell’ultimo post ho analizzato diversi materiali per la scelta del top per la cucina. Quando si tratta di paraschizzi molti materiali possibili sono gli stessi del piano orizzontale. Dai materiali naturali, come marmo e pietra ai materiali sintetici per esempio il Dekton, il laminato e il quarzo tipo Silestone. Ma anche l’acciaio o il corian. Per le caratteristiche di tutti questi materiali, la praticità, la pulizia e la mia opinione generale in merito ti invito a leggere questo post

paraschizzi con Piastrelle

La varietà dei materiali per la parete o per il paraschizzi è molto più ampia rispetto al top. Per esempio un rivestimento molto comune che a mio avviso non passa mai di moda è la ceramica. Le piastrelle hanno tanti pregi, sono super resistenti a calore, agli agenti chimici e sono di facile manutenzione. Esistono infinite varianti a livello di texture, finitura, lucentezza e colori.

Ultimamente vedo una tendenza a scartare l’idea delle piastrelle per materiali più alla moda, come carta da parati, resina, corian, dekton. Insomma cosa hanno in comune tutti i materiali che ho appena citato? Non hanno le fughe. Ecco la “moda” se così vogliamo definirla, è quella di non avere fughe. Non voglio indagare in questo post sul perché e il per come. Mi sento solo di dire che le piastrelle sono sempre una valida scelta. Esistono soluzioni preziose, soluzioni versatili e long lasting. Io per esempio sono per i colori neutri, in palette con la cucina ma non monotoni. Cosa intendo? Beh meglio variare nelle diverse tonalità dello stesso colore principale scelto per la cucina. Per esempio le piastrelle possono essere più chiare dei pensili e la finitura può essere più brillante e più lucida. In questo modo variamo con l a finitura ma non con il colore. Continuità e variazione. Questi i due segreti per un bel interno.

Un effetto che mi piace molto sia nei colori più tenui che nelle tonalità più decise è lo zellige. Piestrelline quadrate con superficie vetrificata molto lucide. Un buon esempio si trova nella line Zellige della Marazzi.

paraschizzi con Carta da parati

La carta da parati è un’alternativa alle classiche piastrelle che sta prendendo molto piede. I problemi col paraschizzi sono calore, unidità e contatto diretto con l’acqua. Aloora in cucina si possono utilizzare carte da parati in fibra di vetro. Un riferimento del settore è l’azienda Inkiostro Bianco.

Personalmente sconsiglio l’uso diretto della carta da parati come paraschizzi. Una valida soluzione, che mi piace molto e secondo me è ancora più raffinata, è quella di mettere la carta da parati a parete sopra il livello delle piastrelle. Come si fa con l’accoppiata carta da parati e boiserie, le due cose possono coesistere, in questo caso con le piastrelle. 

In questo modo il muro è protetto e facilmente lavabile ad altezza di lavoro e invece è decorativo oltre il paraschizzi.

paraschizzi in vetro, resina o vernice lavabile

Quando non si amano le fughe tra le possibilità più accessibili di rivestimento della parete della cucina, in particolare della zona paraschizzi ci sono questi tre materiali: resina, vernice lavabile, che in qualche modo è assimilabile alla resina perchè si tratta di un rivestimento senza soluzione di continuità e con uno spessore ridottissimo. Infine terza opzione il vetro. C’è da dire che il pannello in vetro può essere combinato con la vernice lavabile o la resina. Per esempio per un’ulteriore protezione nella zona più vicina ai fornelli.

L’effetto è molto fine, soprattutto quando si sceglie una finitura leggermente melange tono su tono come in queste due ispirazioni. Da copiare per esempio se si ama un look minimal, addirittura senza pensili, ma con importanti lampade sospese.

Paraschizzi materici

Altra categoria di paraschizzi sono quelli tattili, materici, che hanno una sostanza. Per esempio il rivestimento rustico con mattoni faccia a vista effetto loft o più ricercato con mattoncini bianchi più industrial soft. 

Bellissimo questo progetto conservativo, ma contemporaneo di Murdock Solon Architects La parete di mattoni faccia a vista sbiancata è perfetta con tutta quella luce. Sono piacevoli i chiaro-schuri della texture dei mattoni.

Alternativa da copiare è l’idea di Studio Scott  che in questo progetto ha inserito una striscia di piastrelle per proteggere i mattoni a vista e anche per facilitare la pulizia.

Esistono altre tipologie di rivestimenti materici. Per esempio il pannello di rame nella foto di ispirazione è stato usato per dare brio a una cucina total white.

Talvolta come rivestimento materico vedo la geopietra. Soprattutto quando è stato un uomo a progettare la cucina. Non so cosa abbiano gli uomini con la geopietra, poi c’è questa cosa che vanno al leroy merlin di turno e si sentono Superman pensando di posare la geopietra col fai-da-te. Beh direi un “anche no” tutti in coro. Ok?! Evito ispirazioni che non sarebbero d’ispirazione.

Altezze e tendenze per paraschizzi & co

Altezze

Per decidere l’altezza del rivestimento esistono 3 alternative possibili. La prima soluzione è quella di avere un paraschizzi che vada dalle basi ai pensili della cucina. Quando i pensili ci sono. Altrimenti, come nel caso in foto, si può tenere un’altezza di 50-55cm dal piano di lavoro. La seconda opzione, meno battuta, è quella di avere un paraschizzi a metà strada tra basi e pensili. La terza alternativa che sta diventando sempre più di tendenza è quella di protrarre il rivestimento fino a soffitto. Questa terza alternativa mi piace molto. La consiglio quando l’ambiente è grande e luminoso.

Tendenze

Quando parlo di tendenze io mi riferisco a trend a lungo termine, elementi senza tempo che rimangono belli e personali anche quando le mode passeggere svaniscono. Il paraschizzi in marmo è un senza tempo. Il marmo è uno di quei materiali affascinanti che ha in sé caratteristiche uniche. Ogni lastra ha un disegno che non si troverà mai uguale in un’altra. 

Altro trend che mi sta piacendo parecchio e ha un senso di esistere è la continuità tra top della cucina e rivestimento a parete. È difficile sbagliare. Quando si crea continuità, si crea una magia sottile che da un senso allo spazio. Questo effetto si ottiene con il marmo per esempio, ma anche con il top e il paraschizzi in quarzo oppure in dekton.

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